Chi siamo

La Natura come fonte di ispirazione

Progetto Pedagogico

Il progetto di Asilo nel Bosco nasce dalla grande passione verso  la Natura, l’educazione e dalla forte ricerca di trovare il modo migliore di rispondere ai bisogno dei bambini.

E’ costruito sulle pratiche dell’Educazione Outdoor , sull’apprendimento esperienziale e divergente ed è  incentrato sulla sperimentazione di nuove metodologie didattiche e pedagogiche. Condividiamo i principi pedagogici di Maria Montessori, Steiner, Rousseau, Dewey, Lodi, Malaguzzi, seguendo la scia del metodo danese.

L’Outdoor education è un orientamento pedagogico, sviluppatosi nel Nord Europa, che si propone di valorizzare le esperienze educative basate sullo stare fuori, assumendo l’ ambiente esterno come spazio di formazione dove esperienze e conoscenze sono strettamente correlate.

Crediamo fortemente che Educare all’aria aperta sia una risorsa fondamentale per la formazione e la crescita dei Bambini, invitando loro ad entrare nel fantastico mondo della Natura interagendo con i suoi elementi e ritrovare quel rapporto diretto che nasce dal fare e non solo dal guardare.

In un ambiente troppo artificiale, come quello contemporaneo, è necessario recuperare il contatto con la Natura perché , come insegna Louv, perdendo questo si impoveriscono i sensi, si limitano i rapporti umani, si debilita il pensiero e si inaridisce la spiritualità.

Vivere in Natura è essenziale per il benessere fisico ed emotivo di ogni bambino.

I nostri punti fondamentali:

Aula all’aperto:

lo spazio esterno (parco, bosco) è vissuto come una vera e propria aula all’aperto.

Educazione emozionale:

è importante conoscere le emozioni perché permette di capire che possono essere strumenti per rendere la vita bella e serena. Le emozioni vengono presentate ai bambini aiutandoli a identificarle e ad ascoltarle. E’ fondamentale curare l’aspetto emotivo dei bambini perché accompagna la crescita e i processi di apprendimento.

Apprendimento Esperienzale:

un modello di apprendimento basato sull’esperienza, sia essa cognitiva, emotiva o sensoriale, Il bambino deve costruire esperienze, il suo sapere attivamente, toccando con mano ciò che impara, in modo da lasciare indietro ciò che ha conosciuto teoricamente per tenersi stretto ciò che ha processato concretamente. La conoscenza ecologia avviene attraverso le esperienze dei bambini nel quotidiano e non sui libri seduti dietro un banco.

Educare alla Libertà:

aiutare il bambino a conquistarla e avere per meta la sua liberazione da quei legami che limitano le manifestazioni spontanee. La libertà favorisce la creatività del bambino già presente nella sua natura e l’apprendimento, rendendolo autonomo indipendente e sicuro di sé.

“Aiutami a fare da me”:

lavorare sull’autonomia, permettere esperienze dirette per affermare la propria autostima, coltivando la Fiducia in se stessi.

Importanza del gioco con materiale destrutturato:

La natura produce organicamente una varietà di materiali ricchi e permette ai bambini l’accesso ad un gioco ricco e affascinante e all’apprendimento attraverso l’esperienza.

Reggio Emilia Approach:

I bambini sono costruttori attivi delle proprie conoscenze, guidati dai propri interessi; La conoscenza di sé e del mondo avviene e passa attraverso le relazioni con gli altri. Al bambino non vengono imposte delle strategie o delle metodologie per acquisire conoscenza: esso è libero di scegliere il percorso che più si adatta alle proprie esigenze di apprendimento, coadiuvato dagli educatori nel suo svolgimento. È un approccio diverso dall’attuale sistema educativo – scolastico, in cui la scuola è concepita e percepita come luogo fisico dove si svolgono programmi didattici volti alla trasmissione di conoscenze, per gradi, ai bambini da parte degli adulti.

Boschi, prati e radure, ma anche parchi, laghi: ogni ambiente, può essere vissuto come un vero e proprio laboratorio all’ aria aperta, alla scoperta delle potenzialità espressive della natura e dei suoi elementi. Un invito a conoscere la realtà, ma anche ad interpretarla e trasformarla, a lasciarsi “contaminare”, per vedere con sguardi nuovi ciò che ci è familiare.”

Tratto da “Fuori” di Monica Guerra